LA MIA TERRA



Il mio primo lavoro è stato nella piccola azienda agrozootecnica della mia famiglia: produzione di olio extravergine di oliva e allevamento di qualità di bovini di razza podolica pluripremiati alle mostre di settore. Tutto da decenni 100% biologico.
Mio padre alleva bovini dal 1975, l'allevatore è uno di quei lavori "h24", si può fare solo se si ha una grande e profonda passione. Mio padre ce l'ha.
Ho fatto anche la transumanza! La prima volta avevo 14 anni, oltre 70 km a piedi dai pascoli in collina del basso Jonio cosentino fino alle sponde del lago Cecita in Sila Grande. L'ultima volta ero già all'università.
Poi c'era il lavoro nei campi e gli uliveti. Mia madre mi portava in campagna già a pochi anni tenendomi sulle spalle mentre raccoglieva olive. Dopo ne ho raccolte a quintali anche io, prima direttamente a terra, più tardi sono arrivate le reti e altre attrezzature.
Abbiamo eliminato l'uso di sostanze di sintesi chimica quando il termine "biologico" era ancora sconosciuto, semplicemente perché ad una terra fertile è da stupidi imporre ritmi innaturali.
La terra è stata l'unica fonte di sostentamento per la mia famiglia, basterebbe solo questo a giustificare il mio rispetto innato verso di essa; poi si aggiungono le mille storie e vicende che mi hanno accompagnato nel tantissimo tempo che ho trascorso in campagna.
Ho pubblicato il primo articolo sui danni causati dall'inquinamento a 17 anni sul giornalino che avevamo autoprodotto nella sezione del partito del mio piccolo Comune.
Interessarmi da sempre di sviluppo sostenibile, tematiche ambientali e tutela del territorio, non solo come meri slogan, e scegliere l'indirizzo Ambiente alla facoltà di ingegneria è stata una naturale conseguenza del mio vissuto sin da bambino.